Come capire se si soffre di Dismorfismo corporeo?

Come si riconosce l'immagine corporea negativa?


Immagine corporea e dismorfismo corporeo

Capiamo cos'è l'immagine corporea

Il primo a provare a dare una definizione di immagine corporea è stato uno psicologo austriaco, Paul Schilder, nel 1935 con queste parole: “quel quadro del nostro corpo che formiamo nella nostra mente, ovvero il modo in cui il nostro corpo appare a noi stessi”.

Significa cioè che l’immagine corporea non è semplicemente la descrizione del nostro corpo o di come lo vediamo quando ci guardiamo allo specchio, ma rappresenta più che altro la percezione che abbiamo di esso.

Ne parla ancora meglio il DSM  (il principale manuale dei Disturbi Mentali), definendola come l’idea e l’immagine che costruiamo nella nostra mente sulla forma, la dimensione e la taglia del nostro corpo e i sentimenti che proviamo rispetto a queste caratteristiche e alle singole parti fisiche.

Per provare a comprendere meglio il concetto di immagine corporea possiamo raffigurarlo come se fosse costituito da due dimensioni: una più concreta e una più emotiva.

Quella più concreta fa riferimento allo “schema del corpo” che ognuno di noi, a partire dalle prime fasi dello sviluppo, si è costruito nel tempo; una sorta di mappa mentale delle singole aree del corpo che ci permette di avere un’idea complessiva della nostra forma e delle nostre proporzioni.

La dimensione emotiva, che inevitabilmente influenza la costruzione dello schema corporeo, comprende i sentimenti, le valutazioni  e i giudizi (positivi e negativi) che abbiamo sviluppato nei riguardi di alcune parti del corpo o del nostro corpo in generale.

Le due dimensioni sono strettamente correlate l’una all’altra e sono in continuo divenire; possono inoltre essere influenzate da eventi esterni e dal rapporto con gli altri.

L’immagine corporea, che sia positiva o negativa, influisce sui comportamenti e le emozioni che si provano verso se stessi e sui rapporti con gli altri; ha inoltre una forte influenza sull’autostima. 

Quando l'immagine corporea è negativa

Oggi proviamo ad aiutarvi a capire se la vostra immagine corporea è positiva o negativa.

Alcuni dei segnali tipici della presenza di un’immagine corporea negativa possono essere legati al rapporto con lo specchio, come ad esempio:

  • voler cambiare una parte del proprio corpo;
  • vergognarsi quando ci si guarda allo specchio;
  • avere la sensazione che il proprio corpo faccia schifo;
  • in generale non sentirsi bene con se stessi per via del proprio corpo.

Altri segnali si possono notare nel rapporto e nel confronto con gli altri, come ad esempio:

  • vergognarsi di farsi fotografare;
  • dare molta importanza agli sguardi degli altri;
  • evitare di indossare certi vestiti perché fanno sentire grassi;
  • fare spesso dei confronti con i corpi degli altri pensando di essere più brutti.

Ancora altri segni possono verificarsi nel rapporto con il cibo e con lo sport, quando l’insoddisfazione per il proprio fisico porta a cercare incessantemente di modificarlo attraverso diete rigide ed estreme e/o eccessivo esercizio fisico.

Su cosa influisce un'immagine corporea negativa?

L’immagine corporea negativa è legata alla presenza di un’eccessiva valutazione di sé stessi sulla base delle forme del corpo e può intaccare diverse aree: l’autostima, l’alimentazione, il rapporto con il proprio corpo, la relazione e il confronto con gli altri.

Diversi studi scientifici dimostrano inoltre che è un importante fattore di rischio per l’insorgenza di un disturbo alimentare. 

Se ti ritrovi in alcune di queste descrizioni potresti soffrire di un disturbo dell’immagine corporea: rivolgerti a uno specialista può aiutarti a identificare meglio il tuo problema e migliorare il rapporto con te stesso e con il tuo corpo. 

Dismorfismo corporeo treviso

"Lo specchio non sei te stesso, ma tu che ti guardi." George Balanchine

Cos'è il Disturbo di Dismorfismo Corporeo?

Quando la preoccupazione per uno o più difetti e/o imperfezioni del proprio corpo che agli altri appaiono molto lievi o non osservabili diventa molto elevata si parla allora di Disturbo di dismorfismo corporeo. 

Le preoccupazioni possono essere focalizzate su una o diverse parti del corpo e i pensieri tipici sono spesso il “non essere attraente” o il “non essere giusto”, sino ad arrivare all’idea di “essere un mostro” o “essere orribile”. 

Può essere interessata qualsiasi parte del corpo tuttavia quelle più comuni sono: la pelle (con preoccupazione per cicatrici, acne, rughe e pallore), i capelli e i peli (spesso per il “diradamento” dei capelli o l’eccessiva peluria), il naso (per le sue dimensioni o per la forma), le gambe, i fianchi e la pancia. 

Il dismorfismo diventa invalidante perché la persona passa molte ore della sua giornata a preoccuparsi dei presunti difetti mettendo in atto diversi comportamenti come: controllare ripetutamente la parte del corpo interessata, guardarsi più volte allo specchio e confrontarsi costantemente con altre persone.

Inoltre la presenza di questi pensieri porta spesso a dedicarsi eccessivamente alla cura di sé (ad es: acquisto compulsivo di prodotti di bellezza, esercizio fisico eccessivo o sollevamento pesi e ricerca di trattamenti estetici) ed alla ricerca di diversi metodi per camuffare il presunto difetto (ad es: cercare di coprirsi con un cappello, abiti o trucco).

La presenza di questi pensieri e comportamenti si associa spesso ad alti livelli di ansia, umore depresso e bassa autostima e causa una compromissione della normale quotidianità e della vita lavorativa e sociale. 

Se ti ritrovi in alcune di queste descrizioni potresti soffrire di un disturbo di dismorfismo corporeo: rivolgerti a uno specialista può aiutarti a identificare meglio il tuo problema e migliorare il rapporto con te stesso e con il tuo corpo. 


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