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La psicoterapia cognitivo-comportamentale è un tipo di terapia breve.
Lo psicologo cognitivo-comportamentale effettua un’accurata valutazione iniziale del paziente (assessment), nella quale individua i comportamenti disadattivi
che si presentano in situazioni problematiche.
Lo psicoterapeuta presta anche particolare attenzione agli aspetti cognitivi,
cioè ai pensieri, alla loro struttura e alla loro influenza sul comportamento.
Successivamente procede con il paziente a sviluppare un programma individualizzato che ha come obiettivo lo sviluppo di abilità comportamentali
e cognitive.
La terapia cognitivo-comportamentale è un approccio educativo che mira a trasferire sia abilità comportamentali,
come ad es. entrare in un luogo affollato per un agorafobico, sia cognitive, cioè modificare quei pensieri e quelle credenze
che possono creare disagio.
La psicoterapia dinamica breve è una forma di psicoterapia che deriva
dalla psicoanalisi classica ma che, a differenza di questa, si prefigge di affrontare specifiche difficoltà in un numero limitato di sedute.
Attraverso un approccio vis à vis ed un atteggiamento attivo ed incisivo
del terapeuta, il paziente giunge ad esperire contenuti emotivi fino ad allora repressi e che, in quanto inespressi, hanno dato origine ad una sintomatologia patologica. L’accezione “dinamica” indica l’esistenza di forze intrapsichiche
che entrando in conflitto, danno origine a caratteristiche di personalità
e comportamenti disadattivi, considerati come sintomi di un disturbo psichico.
Il concetto di conflitto psichico, centrale nella psicologia dinamica, si riferisce all’idea freudiana della costante lotta
fra desiderio e difesa, ovvero fra un obiettivo e vari impedimenti dettati dalla morale o da regole comportamentali apprese.
Riabilitazione significa considerare la persona nella sua completezza e sviluppare
un trattamento individualizzato che permetta il miglior recupero dell’autonomia nella vita quotidiana dal punto di vista fisico, mentale e sociale.
Il percorso riabilitativo prevede una prima fase conoscitiva e di valutazione
del problema della persona, successivamente il Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica struttura insieme al paziente un progetto riabilitativo individualizzato avvalendosi per la sua attuazione di diversi strumenti tra cui la Psicoeducazione:
una tecnica educativa che permette alla persona di acquisire conoscenze
sul proprio problema psicologico ed acquisire le abilità per affrontare
le problematiche derivanti dal disturbo e soprattutto permette di coinvolgere
la persona in maniera attiva nelle scelte terapeutiche.
Nello specifico il percorso riabilitativo di tipo Cognitivo Comportamentale si avvale di strategie e tecniche mirate al risolvere
il problema nel “qui e ora” con un coinvolgimento attivo della persona che è aiutata a sviluppare specifiche abilità per imparare
a modificare il suo stile di vita in modo persistente.
Un concetto fondamentale in Analisi Transazionale è l’essere OK, che potrebbe descriversi come la capacità di un individuo di affrontare le situazioni
che incontra, di mantenere un equilibrio tra soddisfazione e sconforto
per gli ostacoli che non sempre è possibile superare con successo.
Anche se le strutture essenziali per affrontare la vita si paralizzano, ogni essere umano che dispone di un organismo fisico intatto è in grado di sbloccarle
e di rimetterle in funzione. Forte di questa convinzione l’analista transazionale invita il suo cliente a mettersi in discussione, per tracciare un percorso che porti alla guarigione: il risultato di un trattamento transazionale può quindi identificarsi nel ristabilimento dell’essere OK. Questo approccio riconosce sia le capacità che i limiti specifici di ogni singolo essere umano, andando a sottolineare come il comportamento sia sempre il frutto di decisioni e deduzioni personali; in quest’ottica
le decisioni possono essere messe in discussione e cambiate per adattarsi a nuove esigenze e circostanze ambientali o relazionali diverse. Il lavoro congiunto di terapeuta transazionale e cliente sarà dunque la ricerca di tutte quelle risorse positive sopite
o silenti che attendono di essere nutrite al fine di intraprendere un percorso di sviluppo funzionale. Il cliente viene stimolato
ad osservare come si pone di fronte al mondo a partire dalla sua storia personale, facilitando così l’apprendimento di nuovi modelli di interazione in modo da sviluppare la capacità di riscrivere percorsi rivelatisi disfunzionali per la persona.